PADOVA – Venerdì 26 maggio, in occasione della Settimana Mondiale della Tiroide, che si celebra dal 22 al 28 maggio, la Casa di Cura Diaz a Padova (via Armando Diaz, 9) offrirà controlli gratuiti per la popolazione. L’edizione 2023 dell’iniziativa, che ha come obiettivi la conoscenza e la prevenzione delle patologie di questa ghiandola, è caratterizzata da temi quali la familiarità, la genetica e la cronicità ed è organizzata in Italia dall’Associazione Italiana della Tiroide, dalla Società Italiana di Endocrinologia, dall’Associazione Medici Endocrinologi, European Thyroid Association, dalla Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica, dal Comitato Associazioni Pazienti Endocrini, dalla Società Italiana Unitaria di Endocrino-Chirurgia, dall’Associazione Italiana Medici Nucleari e dalla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria.
Nella struttura padovana saranno eseguite visite ed ecografie tiroidee dalla professoressa Maria Rosa Pelizzo, specialista in chirurgia generale, e dalla dottoressa Simona Censi, endocrinologa. E’ obbligatoria la prenotazione ai numeri 049-8221751 o 049-8221272 dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 16 o alla mail segreteria@clinicadiaz.it. I posti sono limitati.

La ghiandola

La tiroide è situata nella regione anteriore del collo, ha la forma di una farfalla di pochi centimetri e pesa 20 grammi circa. “E’ una specie di centralina – spiega la professoressa Pelizzo, che opera al Policlinico Abano di Abano Terme, struttura facente parte dello stesso network sanitario di Casa di Cura Diaz – che con i suoi ormoni T3 e T4, indispensabili per lo sviluppo fisico e psichico, regola numerosi processi fisiologici controllando vari apparati. A sua volta, è controllata dall’ipofisi mediante un ormone tireo-stimolante, il Tsh. Variazioni dei valori ormonali, delle dimensioni e della struttura tiroidea sono gli aspetti da indagare. E’ legata alla sua presenza fisica la comparsa di tumefazioni alla base del collo che sono mobili con la deglutizione e sono sintomi campanello gli effetti dei suoi ormoni su altri organi: dimagramento, tachicardia, tremori, sudorazione, alterazioni dell’umore, che danno un quadro di ipertiroidismo, ma anche aumento di peso, ipotermia, stanchezza, depressione, che rimandano all’ipotiroidismo, se confermati da valori ormonali alterati”.
Dopo la valutazione del medico di medicina generale e essersi sottoposto a un’ecografia tiroidea, il paziente si deve risvolgere allo specialista portando il dosaggio del Tsh.

La chirurgia

Al riscontro, invece, di un nodulo tiroideo segue la valutazione ecografica specialistica. Con i valori nella norma, il paziente procede a un monitoraggio annuale e la chirurgia viene proposta solo per problemi di dimensioni (gozzo) o iperfunzione della ghiandola. “Nei casi sospetti – aggiunge la specialista – si effettua l’agoaspirato per esame citologico, che scrina i casi da indirizzare al chirurgo, associando l’analisi molecolare per BRAF, RAS e il dosaggio ematico di un marcatore che si chiama calcitonina. L’analisi molecolare apre anche la prospettiva alla terapia personalizzata con interventi modulati, sartoriali, più precoci e conservativi da un lato, con impatto favorevole sulla qualità della vita, o più aggressivi e terapie target dall’altro. Il carcinoma della tiroide, generalmente a ottima prognosi, è 3-8 volte più frequente nella donna. Sono fattori di rischio – conclude – le pregresse radiazioni al collo, la familiarità e l’ipotiroidismo autoimmune. Oggi si colloca ai primi posti della classifica dei carcinomi più frequenti, ma la mortalità è invece agli ultimi”.